Pane e Vangelo di don Massimo Naro

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Mistero e ministero nel martirio di don Pino Puglisi Secondo me don Puglisi tutto può essere stato tranne che un prete “anti”-mafia. Come pure il vangelo: tutto può essere tranne che un’arma da usare “contro”.

2003 – X anniversario dell’uccisione del servo di Dio don Pino Puglisi

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Il martirio è la prova suprema della testimonianza cristiana e della fedeltà al Vangelo. Come insegna il Concilio Vaticano II, col martirio il discepolo è reso simile al maestro che liberamente accetta la morte per la salvezza del mondo e a cui si conforma sino alla effusione del sangue. Per questo il martirio è stimato dalla Chiesa come il dono eccezionale e la suprema prova della carità. In questa prospettiva di fede va letto il sacrificio di Don Pino Puglisi.

Il Buon Pastore offre la vita per le proprie pecore

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Il Card. Arcivescovo S. De Giorgi richiama la Chiesa palermitana a guardare all'esercizio esemplare della missione di pastorale vocazionale di P. Pino Puglisi, per una feconda crescita dei ministeri, specie quello dell'annunzio della Parola. P. Puglisi, deve restare un modello a cui tendere per il suo servizio ministeriale di avvincente profilo pastorale e la sua amorevole offerta della vita.

2002 – Apertura dell’anno pastorale

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A Motta d'Affermo con lucida chiarezza D. Pino presenta la diaconia, ossia il servizio, come caratteristica di tutta la comunità cristiana, e in essa precisa sia i ministeri dei Vescovi, dei presbiteri e dei diaconi, che derivando dal sacramento dell'Ordine si chiamano ministeri ordinati, sia quelli conferiti ai laici in forza del Battesimo, come i ministeri istituiti del lettorato e dell'accolitato o anche esercitati semplicemente di fatto.

2001 – Assemblea diocesana – Messa di apertura dell’anno pastorale in memoria di don Pino Puglisi

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Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore, parlando di preghiera e di comunione ci è caro sottolineare come egli sia stato, proprio per questo, un maestro di preghiera e un artefice di comunione. E' stato maestro di preghiera, come parroco e come direttore del Centro Vocazionale. Se la preghiera – come si esprime il Papa - è l'incontro con Cristo che deve giungere sino "all'invaghimento del cuore", questa era la preghiera di Don Pino, un innamorato di Cristo, che aiutava gli altri a innamorarsi di Cristo. "Dovrà trasparire dalle vostre parole che siete innamorati di Cristo, se volete che la gente vi presti attenzione", disse agli aspiranti animatori della missione parrocchiale nella sua ultima quaresima.

Quella straordinaria avventura umana di Luigi Patronaggio

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Luigi Patronaggio (Presidente della Corte d’Assise di Agrigento) La Pasqua si avvicina, i cristiani la festeggiano come la rinascita, come il rinnovarsi della vita, che tutti la possano festeggiare da uomini liberi ed autentici come Don Pino, eroe e forse Santo suo malgrado.

Pino Puglisi: spiritualità e ministero

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di Padre Agostino Ziino
“Un prete dal volto e dal cuore francescano - Ministro della Parola formato alla scuola del Vangelo Educatore dotato della virtù dell’ascolto - Un pastore totalmente donato al gregge - Testimone di un amore grande fino alla morte. ”

2000 – Omelia nel VII anniversario

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In questo contesto, nell'icona del Calvario, si colloca il ricordo della testimonianza del sacrificio del servo di Dio Don Pino Puglisi a sessantatre anni dalla sua nascita e a sette dalla sua sacrilega uccisione. "La persecuzione per i seguaci di Cristo – ha scritto quasi profeticamente don Pino – non è solo un fatto di altri tempi, ma anche dei giorni nostri. Basta infatti comportarsi in modo giusto e si diventa un rimprovero vivente agli occhi degli ingiusti. A volte bisogna anche affrontare qualcosa che non piace per la utilità comune. Ci sono delle medicine amare, ma pure è necessario prenderle. Gesù disse: "Se il chicco di frumento non cade a terra e non marcisce, rimane solo; se invece cade nel terreno e lì muore diventa una spiga".

Mafia e Martirio di Bartolomeo Sorge S.J.

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Don Puglisi, in virtù del suo sacrificio, ormai non appartiene più al quartiere Brancaccio, né solo a Palermo e alla Sicilia. Appartiene alla Chiesa universale. La sua vicenda, non è più soltanto personale, ma si inscrive nel contesto più ampio dei «segni dei tempi», che orientano profeticamente il cammino della comunità cristiana in questa transizione verso il terzo millennio.