“Tu, da che parte stai?”

Riflessione teatral-musicale sugli ultimi istanti della vita di don Pino Puglisi
Palermo, Teatro Politeama
lunedì 1 ottobre, ore 20:30

Lo spettacolo Tu, da che parte stai?, di Roberto Lopes, rappresentato una settantina di volte in Sicilia e fuori, si articola in un dialogo improbabile tra Padre Puglisi, il prete del quartiere Brancaccio di Palermo ed il suo killer. Lo spettacolo comprende sei canzoni, che assumono nell’ambito dell’azione scenica la funzione quasi di coro greco, in quanto, pur legate alla vicenda particolare dell’uccisione di padre Puglisi e al fenomeno mafioso, tuttavia stimolano la riflessione sulla condizione e sul destino dell’uomo in generale. Il titolo della pièce, inoltre, vuole invitare, secondo la lezione brechtiana del teatro epico, a riflettere sulle responsabilità che ogni cittadino deve assumersi nei confronti di una mentalità di sopraffazione, di sfruttamento, di barbarie : in questa martoriata terra di Sicilia è un imperativo categorico scegliere da che parte stare anche nelle minuzie della vita quotidiana: rispettare e far rispettare la legge o consegnarsi nelle mani “ rassicuranti” del mafioso della zona: mani grondanti di sangue, spesso innocente, come quello di Pino Puglisi e di tanti altri che non si conoscono ma che ci fanno ben sperare perché questa “mala pianta” potrà fra non molto essere estirpata, così come pensava Giovanni Falcone.

L’azione scenica, come si diceva, si articola fondamentalmente in un dialogo improbabile tra il killer e padre Puglisi, un dialogo dove si scontrano due mondi che non possono assolutamente incontrarsi, il Vangelo e la lupara, ma che cercano di trovare le ragioni delle proprie scelte e, sebbene il killer sia tentato, dalla mitezza di Don Puglisi e dalle sue argomentazioni, di desistere dal progetto omicida e di entrare in casa per condividere la parca cena di 3P, alla fine obbedisce al burattinaio che gli ha ordinato l’uccisione e che lo braccherebbe se ciò non facesse. Momento di grande tensione e coinvolgimento emotivo risulta essere in ogni spettacolo la recita simultanea del Padre Nostro cristiano e del Padre nostro del picciotto di mafia. Particolare interesse ha riscosso il dialogo tra i vicini dopo l’uccisione, in cui si scontrano i diversi punti di vista su come confrontarsi con l’omicidio e con il fenomeno mafioso in generale. Attraverso il linguaggio dei proverbi, tipico delle classi subalterne, si scopre una contraddittoria anima del popolo che rivela da un lato una profonda saggezza e dall’altro la esaltazione del banale senso comune che culmina nella legittimazione di scelte già assunte.

La scenografia, che viene montata durante lo svolgimento dell’azione scenica, alla maniera brechtiana, opera del pittore Nicola Figlia, raffigura la Gerusalemme celeste, destinazione finale a cui tutti gli uomini sono chiamati. L’ultimo pannello rappresenta il trono della santità preparato per Dio, unico Santo: e se è destinato a Lui, è anche destinato a noi ed a Padre Puglisi in virtù della sua morte.

La morte, infatti, è la vera nascita in cielo per il cristiano.

La messinscena del 1 ottobre al teatro Politeama nasce dalla collaborazione tra il liceo classico “Vittorio Emanuele II”, dove insegnò 3P dal 1978 al 1993 e il liceo coreutico- musicale “Regina Margherita”. L’arcidiocesi di Palermo offre il patrocinio dello spettacolo.

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