PAPA FRANCESCO
UN MAFIOSO NON PUO’ DIRSI CRISTIANO

Un mafioso non può dirsi cristiano: lo ha detto il Papa nell’udienza generale di mercoledì 28 marzo 2018. “Pensiamo, per non andare lontano da casa, ai cosiddetti cristiani mafiosi: questi di cristiano non hanno nulla. Si dicono cristiani ma portano la morte nell’anima e agli altri. Preghiamo per loro”, è stato l’invito del Papa. Il nuovo intervento di condanna della criminalità organizzata arriva a confermare altre dure prese di posizione tra cui la scomunica ricordata a Sibari in Calabria nel giugno 2014.

“Ci sono i cristiani finti, quelli che dicono ‘Gesù è risorto, io sono stato giustificato da Gesù e sono nella vita nuova’ ma poi vivono una vita corrotta. E questi cristiani finti finiranno male. Il cristiano è peccatore, tutti lo siamo, io lo sono, ma abbiamo la sicurezza del perdono. Il corrotto fa finta di essere una persona onorevole ma alla fine nel cuore c’è putredine”; una realtà, questa, “triste e dolorosa”.

La Pasqua – ha detto Francesco – “non finisce con la colomba, con le uova, sì è bello, stare in famiglia” ma con questa celebrazione “incomincia l’annuncio alla missione. L’annuncio è il nocciolo, è il ‘kerygma’, una parola difficile ma che dice tutto”. Il pontefice ha sottolineato che in molti Paesi in questi giorni è abitudine salutarsi dicendo: “Cristo è risorto”. “L’unico che giustifica, che ci fa rinascere di nuovo, è Gesù Cristo, nessun altro, e per questo non si deve pagare nulla perché la giustificazione, il farsi giusti, è gratuito; Gesù dà la vita gratuitamente per farci santi, per rinnovarci, per perdonarci. È questo è il nocciolo di questo Triduo pasquale”, ha sottolineato il Papa. Nella notte di Pasqua – ha annunciato – “battezzerò a San Pietro otto persone adulte che incominciano la vita cristiana”. Il rinnovamento di vita che si annuncia nella Pasqua è il motivo per il quale nella celebrazione – ha spiegato il pontefice – si fa memoria del battesimo e usualmente si svolgono dei battesimi, proprio nella celebrazione della veglia pasquale.

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