CDV E CENTRO ASCOLTO GIOVANI
DON GIUSEPPE PUGLISI”
Intervento richiesto dal CNV durante il convegno CNV del 1998
Mentre esprimo la mia gratitudine a S.E.R. ma Mons. Italo Castellani per avermi invitato a comunicare in questo Convegno Nazionale l’esperienza del Centro Ascolto P. Puglisi, in corso a Palermo, e del suo rapporto con il CDV, rivolgo a questa Assemblea il mio saluto unitamente a quello di tutti membri del CDV e del Centro Ascolto di Palermo di cui alcuni qui presenti e gli altri da noi rappresentati.
0. PREMESSA
Il mio intervento si svolge a partire dalla persona di Don Puglisi, il quale ha vissuto la sua vocazione cristiano-presbiterale all’insegna dell’ascolto, in particolare dei giovani, come dimensione fondamentale del suo essere. Dopo la sua morte si è costituito il Centro Ascolto giovani a Lui titolato il quale ha continuato la sua opera a favore dei giovani alla ricerca della propria vocazione e, più in generale, del senso della vita e del ruolo da svolgere nella società e nella Chiesa.
1. DON GIUSEPPE PUGLISI
1.1. L’Ascolto
Don Puglisi sin da adolescente ha mostrato capacità di dialogo, accoglienza, amicizia verso tutti e in particolare verso i suoi coetanei.
Da giovane questa sua capacità è stata arricchita dalla preghiera, dalla fede e dalla guida del suo Parroco. All’età di 16 anni prese maggiore consapevolezza di questa sua attitudine all’ascolto e all’aiuto spirituale. Ciò lo condusse ad una scelta di vita più radicale e così spesso affermava: “Se il Signore mi ha dato questo dono perché non metterlo a totale servizio dei fratelli?” La via del presbiterato gli apparve allora la più rispondente al progetto di Dio su di lui. Su questa scelta vocazionale ha concentrato tutte le sue energie umane e spirituali. Divenuto presbitero, nei vari incarichi diocesani e parrocchiali ricevuti, ha sempre privilegiato l’ambito giovanile collegandolo alla dimensione vocazionale. Dagli anni ’80 in poi a tempo pieno ha profuso tante energie nel CDV e nel CRV e in particolare con i gruppi vocazionali (sempre numerosi).
In alcuni casi il rapporto con i giovani è continuato anche quando questi si trasferivano altrove.
1.2. Il Martirio
Don Giuseppe Puglisi è stato ucciso a Palermo il 15 settembre 1993, nell’esercizio del suo ministero.
L’attività pastorale che già svolgeva da circa tre anni presso la Parrocchia di Brancaccio si contraddistingueva, ancora una volta, per la particolare attenzione prestata nei confronti dei giovani ai quali dedicava nell’ascolto molto del suo tempo vivendo ciò, in questo caso, come una continua lotta silenziosa ad ogni tipo di violenza. Don Puglisi è morto perché ha saputo amare alla maniera di Cristo. Il martirio è un dono di Dio per la persona che lo vive e per la Chiesa intera che dal sangue dei suoi martiri viene fecondata. La Comunità Ecclesiale che è in Palermo dall’omicidio di un suo presbitero, chicco di grano che muore, si impegna a rinascere dando frutti di giustizia e di pace.
2. CENTRO ASCOLTO
2.1. Un po’ di storia
Il martirio di Don Giuseppe Puglisi è già stato fecondo: sono nati molti Centri, molte associazioni e iniziative che portano il suo nome. Sono tanti e ognuno con peculiari caratteristiche rivelano le mille sfaccettature della personalità di Don Puglisi e le mille attività a cui il suo ministero presbiterale lo faceva approdare: in tutte le attività svolte emerge, imponendosi, la figura dell’educatore e del formatore delle coscienze. È guardando a tale caratteristica che nasce un’idea: costituire un Centro di formazione permanente dei laici che si ispirasse a Don Puglisi. Una consultazione di poche persone, inizialmente, precisa l’idea: il Centro deve rivolgere la sua attenzione non ai laici in genere, ma più’ precisamente ai giovani. Le consultazioni successive estese ad un maggior numero di persone – i direttori dei centri e degli uffici di pastorale diocesana e altre persone qualificate nella formazione dei giovani – conducono a questa conclusione: è opportuno costituire un Centro, di Ascolto dei Giovani, con particolare attenzione a coloro che sono alla ricerca della loro identità vocazionale.
Il Centro Ascolto Giovani è stato inaugurato il 15 settembre del 1994, primo anniversario dell’omicidio di Don Giuseppe, e ha sede nei locali dell’Opera Pia Card. Ernesto Ruffini in via Matteo Bonello, 6; locali che già ospitarono la persona di Don Giuseppe e le attività in cui fu impegnato: il CDV, l’ascolto dei giovani e la loro formazione. La sede stessa indica che il Centro Ascolto vuole essere una continuazione dell’ascolto dei giovani che Don Puglisi svolgeva spontaneamente, con competenza, con amore e in modo del tutto personale.
Il Centro continua in maniera sistematica questo servizio che si ritiene corrispondente alle esigenze dei giovani che, in particolar modo, prediligono il dialogo personale, accogliente, profondo e gratuito quale strumento della loro ricerca sul senso della vita e del ruolo da svolgere nella società e nella Chiesa.
La parola “Centro” è da intendere sia nel senso di “punto di incontro”, punto di riferimento” per il giovane che vuole essere ascoltato ed entrare in dialogo, sia nel senso di un servizio che trova la sua identità nell’ispirarsi a Don Giuseppe Puglisi.
L’equipe formativa del Centro Ascolto è costituita da presbiteri, laici, consacrati, coppie. L’identità ecclesiale del Centro lo porta ad avere stretti rapporti con il CDV e con il CPG (Centro pastorale giovanile). Il rapporto con il CPG è determinato dalla sua utenza; il rapporto con il CDV dal carattere vocazionale della relazione che si instaura con l’utenza.
La formazione autentica dei giovani li conduce a scoprirsi portatori di valori e doni; li aiuta a mettere i doni a frutto e a disposizione della società umana e della Chiesa nella risposta alla specifica vocazione personale.
2.2. PROGETTO
2.2.1 Finalità e Obiettivi
Il Centro Giovani “Don Giuseppe Puglisi”, servizio del CDV a favore dei giovani, vede coinvolti tutti i Centri e gli Uffici di pastorale diocesana nel raggiungimento della sua finalità; la formazione integrale del giovane orientata alla scoperta e all’esercizio della propria vocazione. Per realizzare tale finalità il Centro si propone di:
- rendersi attento al giovane nell’ascolto, tenuto conto che egli vive, come persona, la sua esistenza in rapporto alla società, alla cultura, alla scuola, al lavoro, ai suoi coetanei e alla sua famiglia;
- aiutare il giovane nell’accettazione di sé, nell’autonomia personale, nel senso di responsabilità, nell’integrazione tra valori – atteggiamenti – comportamenti nella propria vita, nell’apertura al servizio, all’oblatività e gratuità, con proposte di itinerari formativi personali (attraverso l’ascolto e l’accompagnamento spirituale), di gruppo e comunitari;
- elaborare strumenti di lettura e di ricerca sul fenomeno giovanile per sensibilizzare tutte le componenti sociali, affinché si rendano attente e propositive nei confronti dei giovani.
2.2.2. Strategie attuate
Per la realizzazione di tali finalità e obiettivi da due anni è stato avviato il servizio attraverso:
- adeguata pubblicizzazione del Centro Ascolto e delle sue finalità;
- formazione dell’equipe educativa sul tema della “relazione”, sia dal punto di vista psicologico che teologico;
- conoscenza delle realtà giovanili (scuole, parrocchie, centri sociali e luoghi di aggregazioni vari).
inoltre, sono state offerti ai giovani due momenti formativi:
- mostra vocazionale itinerante;
- itinerari di preghiera.
la mostra vocazionale itinerante “Si, ma verso dove?” del CVI (Centro vocazionale itinerante) è stata arricchita da alcuni pannelli fotografici che riportano l’esperienza dei campi vocazionali guidati da Don Giuseppe Puglisi.
L’itinerario di preghiera vocazionale, in quest’ultimo anno, si è svolto ogni secondo giovedì del mese e ha visto partecipare numerosi giovani che hanno avuto modo di incontrarsi in Cattedrale con il loro Arcivescovo per confrontarsi con la Parola, le testimonianze e con i presbiteri disponibili all’ascolto. Si rileva che alcuni di questi giovani si sono già inseriti nell’equipe del Centro Ascolto giovani.
2.2.3. Proposte
Il Centro Ascolto Giovani si propone di:
- intensificare o riprendere i rapporti e offrire il suo servizio specifico a tutti gli organismi di pastorale diocesana, specialmente nel settore famiglia, ragazzi, adolescenti, giovani;
- promuovere attività di orientamento vocazionale;
offrire ai giovani:
- itinerari di preghiera seguendo i tempi dell’Anno liturgico,
- itinerari di studio e di approfondimento biblico e magisteriale sul tema della vocazione;
- preparare un depliant del Centro Ascolto da distribuire primariamente alle scuole attraverso gli insegnanti di religione, e contemporaneamente in tutti gli ambiti del vissuto giovanile;
- riattivare la biblioteca.
CONCLUSIONE
Tale progettazione, a lungo termine, del Centro Ascolto, continuerà ad essere periodicamente verificata alla luce degli obiettivi raggiunti e adattata ai bisogni del mondo giovanile a cui il servizio è destinato.
Sac. Giovanni Muratore
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