BIOGRAFIA DI 3P
Padre Pino Puglisi vive i primi anni di sacerdozio da convittore, presso l’Istituto Pastorale “S. Giovanni Maria Vianney” dove, per volontà del Card. E. Ruffini, i giovani presbiteri trascorrevano il primo biennio di ordinazione.
Aiuta, contemporaneamente, la Parrocchia “SS. Salvatore” nel quartiere Settecannoli e nella stessa verrà nominato vicario cooperatore il 25 luglio 1962. Abiterà nella casa parrocchiale insieme ai suoi genitori.
Inizia, in questo stesso periodo, un importante servizio di ascolto come confessore delle “Suore Basiliane Figlie di S. Macrina” e contemporaneamente diventa insegnante di religione nelle scuole statali.
E proprio in questa veste conosce, presso la scuola media “Archimede” di Palermo, Lia Cerrito (1923-1999), membro dell’“Istituto Secolare Missionarie del Vangelo”. Grazie a lei ha modo di conoscere il Movimento ecclesiale “Crociata del Vangelo” (oggi “Presenza del Vangelo”), fondato dal frate minore francescano p. Placido Rivilli (1918-1999), da cui rimarrà affascinato soprattutto per le finalità: testimoniare nella propria vita il Vangelo che diventa incarnazione ed espressione della Parola di Dio. Questo significa, in termini concreti, che non può esserci azione umana che non sia segnata da condivisione, da non violenza, da coerenza, da senso di giustizia: è il Cristo che si fa storia, è il Vangelo dirompente della giustizia sociale, del bene comune, dell’equità che, dopo essere stato digerito, si trasforma in condivisione, in lotta per i diritti, in impegno per il benessere e per la promozione dell’uomo.
Questo diventa metodo per 3P e lo ritroviamo in tutti i suoi incontri con i giovani, con i gruppi ecclesiali, con le famiglie.
Gli anni seguenti sono tutti centrati sull’esperienza nella parrocchia, pur non ricoprendo se non incarichi di aiuto. Nel 1964 continua come vicario cooperatore della Parrocchia “SS. Salvatore”, ma nei giorni festivi dà una mano a don Filippo Riili, arciprete del paese di Roccapalumba (PA).
Inizia, poco dopo, un servizio saltuario presso la Chiesa “S. Giovanni dei Lebbrosi”, succursale della Parrocchia “SS. Salvatore”, nel quartiere Romagnolo, zone di una Palermo devastata dalla guerra e mai più ricostruita e diventate sacche di povertà e di emarginazione.
Segue i volontari del Centro sociale di Romagnolo, gestito dalle Assistenti Sociali Missionarie, entrambi fondati dal Cardinale E.Ruffini. Qui incontra l’assistente sociale Agostina Ajello con la quale stabilisce un inossidabile sodalizio di impegno e sostegno reciproco che durerà sino alla sua uccisione.
Emergono, sin da questi primi anni, le sue doti di accompagnatore spirituale e di guida generosa per chi avesse bisogno di un aiuto o, semplicemente, di un punto di riferimento per la propria crescita umana e spirituale.
Quel territorio è molto povero e disagiato, ed infatti qui operano tanti giovani volontari che padre Puglisi accompagna dal punto di vista spirituale. Sostiene pertanto gli ultimi nelle loro battaglie per le case popolari, partecipando con loro alle manifestazioni affinché il Comune si attivi per i servizi minimi.
Nel 1965 inizia ad insegnare matematica nel Seminario Arcivescovile Minore e nel 1967 viene inviato dal nuovo Arcivescovo di Palermo, Francesco Carpino, come cappellano ed insegnante di religione presso l’Istituto Roosevelt, nella borgata palermitana marinara dell’Addaura, già inaugurato nel 1948 dall’allora vicepresidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Saragat come spazio offerto dagli operai americani ai figli dei lavoratori italiani morti in guerra: in quel periodo l’Istituto è sede dell’ ENAOLI ( Ente nazionale di assistenza agli orfani dei lavoratori italiani ) e di una scuola professionale a loro destinata.
Discute insieme a giovani docenti atei. Due posizioni apparentemente contrastanti: l’ateismo e la fede. Padre Puglisi riesce a far mettere da parte gli steccati ideologici, per convenire sul senso di fratellanza tra gli uomini, l’esigenza di benessere e di libertà, i valori dell’equità e della giustizia sociale.
Questo avvicinamento a quella zona della città lo porta ad affiancare don Antonino Mistretta, parroco della chiesa “Maria SS. Assunta” della vicina borgata di Valdesi.
Inizia, così, un fecondo periodo di conoscenze ed amicizie personali che rimarranno per tutta la sua vita. Tra queste, quella con i genitori di Gregorio Porcaro che, a Brancaccio, diventerà il suo fidato viceparroco.
Sono gli anni del Concilio Vaticano II e gli abitanti di Valdesi ricordano ancora la competenza di padre Puglisi sulle novità teologiche ed ecclesiologiche di quei mesi.
Il 31 luglio 1968 viene nominato per il triennio 1968-71 Vice Assistente della Gioventù Italiana di Azione Cattolica e della Gioventù Femminile per i lavoratori. L’anno successivo diventa membro del Consiglio Pastorale Diocesano come Consulente ecclesiastico della Commissione Diocesana Lavoro (27/01/1969). Nello stesso anno riceve il beneficio di Mansionario della Metropolitana di Palermo (16/09/1969) e viene nominato Vicerettore del Seminario Arcivescovile Minore.
Sono pure gli anni del terremoto del Belìce ed anche qui P. Puglisi, al seguito degli amici di Crociata del Vangelo, decide di impegnarsi per la raccolta di beni da portare tra i terremotati. Realizza, tra le case cadute, l’altare per la S. Messa. Attende, paziente, i fedeli chiusi nelle baracche e nel dolore devastante fino a che, a poco a poco, le porte si apriranno e la comunità riceverà da P. Puglisi la consolazione del Cristo che si fa Eucaristia. È il settembre del 1969.